VORREI ANCORA...
Vorrei ancora passeggiare nel parco di notte, senza essere rapita, violentata o presa a botte. Vedere ancora nei prati giocare i ragazzini come un tempo, quando ti fidavi dei vicini, che premurosi ti accompagnavano a casa dai genitori se ti perdevi per strada o restavi fuori a rincorrere le lucciole e non ti accorgevi, quanto le giornate fossero brevi. Vorrei ancora pensare al futuro con serenità credere ancora a questa strana umanità. E se il progresso ne fosse una cagione se questa progenie ha perso la ragione? Quale male incurabile ancora non guarisce questa pazzia che dilaga ogni giorno e ferisce? Lasciando nel dolore a portare un crocefisso per tutta la vita e pesante come un masso! Vorrei sperare ancora in quel mondo migliore che sognavo un tempo , senza odio, senza rancore senza ladri, senza guerre e senza dittatori, senza omicidi, senza drogati e senza malfattori. Ma voglio credere ancora a questa umanità e che la ragione torni agli uomini di buona volontà. ©copyrightmaddalenarosa2012 STELLE
Nell'oscurità della notte stelle evanescenti mi sorridono facendo capolino tra le fessure dell'universo e mi raccontano la storia del mondo. La stessa che per millenni hanno raccontato all'Uomo. L'ascoltò Abele e capì l'ascoltò Caino e ne rise ed il mondo da quel giorno si divise ©copyright maddalenarosa1985 LO SCORPIONE Segno d’acqua, forte , creativo e tenace che rinasce dalle ceneri come la fenice, Calpestalo, se vuoi, uccidilo, ma poi Alza la testa piano, piano ancora e come noi riemerge, rinasce, dolorosamente arranca, Si carica di forza ancora, e mai si stanca. È come l’animale che, sulla terra neppure col leone, perderà la guerra. Si sente affranto, a volte, scoraggiato, inerme e solo Ma riesce quasi sempre a riprendere il...volo Sensibile, altruista, attaccato agli affetti sinceri Sa di poter sempre contare sugli amici Veri! Quegli amici che, come lui, darebbero la vita Proprio quando la strada si fa sempre più in salita. Ed io, che appartengo a questo segno così forte Lotterò con tenacia fino alla morte! ©copyright maddalenarosa 2000 SANITA'
Si legge sulla porta dell'ingresso -Dr. Aspro Veramon- medico di successo il più grande luminare..udite...udite di tutte le malattie che finiscono con....ite Buon giorno venga avanti che cos'ha? Mi sento un dolorino proprio qua dice il paziente toccandosi l'addome e nel frattempo sfila via il maglione. -Si spogli per favore un po' più in fretta di là c'è ancora tanta gente che aspetta! Vediamo faccia un lungo respiro le pare di avvertire un capogiro? -No dottore, cosa pensa che sia è grave? -ma si figuri, una punturina e tornerà normale Le fa male se tocco qui? si? prenda queste pastiglie tre volte al dì faccia vedere la lingua, si giri ora le do questo sciroppo per la gola un cucchiaio prima di andare a letto e queste supposte ogni mattina alle otto. -Dottore quante medicine, non mi faranno peggiorare? -Ma cosa dice le prenda tutte se vuole guarire e adesso si rivesta e vada pure... mi raccomando faccia bene queste cure! Ma non era convinto il poveretto decise così di cambiare gabinetto si recò dal dr. Girolamo Rosario famoso medico veterinario: Si sieda pure.. no, non ha bisogno di parlare... occhio normale.. pressione regolare.. Lei è in ottima salute caro signore non ha bisogno certo delle mie cure, ma ha visto che ha un ago infilato nel bottone? Lo tolga potrebbe farle male l'addome! ©copyrightmaddalenarosa1995 PREGHIERA Dio se mi ascolti fammi capire perché in questa terra si deve soffrire? A volte il dolore è così grande e profondo che sembra di avere sulle spalle il mondo Ogni giorno che passa alla prova ci metti e noi sempre avanti coi denti stretti. E’ vero che quando siamo disperati ci ricordiamo dei nostri peccati pregando e implorando il tuo perdono facendo promesse che non manterremo Sembriamo giganti, ma siamo dei nani però lo sai bene, siamo esseri umani! ©copyrightmaddalenarosa1994 |
POESIA
SCORRE LA PENNA VELOCE SUL FOGLIO CHE COSI' BIANCO PARE UNO SCOGLIO, POI MAGICAMENTE TUTTO CIO' CHE HAI IN MENTE SI ORDINA, SI TRAMUTA E PRENDE VITA... LE FRASI RACCOLTE IN TERZINE... E POI ANCORA IN QUARTINE, PAROLE TRA LORO INCROCIATE O IN RIME BACIATE. IL VISSUTO O LA QUOTIDIANITA' AMORI, RANCORI O PIETA' ESPERIENZE E SENTIMENTI CHE DIVENTANO PICCOLI FRAMMENTI. ©copyrightmaddalenarosa2011 SARDEGNA Mi tuffai in un mare da bere camminai su aride scogliere vidi scarni armenti pascolare dove non c’era più nulla da brucare. Osservai sughero, eucalipto e mirto ardere in quel afoso agosto sardo annusai l’acre odor del fumo tra quei monti dove non vive più nessuno Imparai ad amare quella terra e mi ferì vedere che il progresso è arrivato fino qui là dove il vento plasma antiche rocce come stalattiti a gocce a gocce nel lesto progredir di questa era e il mare col suo abbraccio la tiene prigioniera. ©copyrightmaddalenarosa1996 AMICO
Ho conosciuto sconforto e dolore amarezza e buio nel cuore ho creduto in certi momenti di non riuscire ad andare più avanti, ma c'è sempre stato un amico che, con un abbraccio e un sorriso mi ha detto: coraggio non arrenderti, stringi i denti e vai avanti verranno momenti più sereni, vedrai non bisogna arrendersi mai! Ho vissuto anche momenti più felici e li ricordo perché li ho divisi con i miei migliori amici ©copyright maddalenarosa 1984 AD UNA CARA AMICA
Che dir di te, amica cara, che già non sai… Di far questo percorso insieme non l’avremmo detto mai! Ci conoscemmo un dì lontano, sedute a chiacchierare Mentre i nostri figli continuavano a giocare. Parlammo insieme dei nostri guai, dei nostri dolori Che a quel tempo, per me, eran solo rose e fiori! Captai, nei tuoi occhi la tristezza, ma forza e tenacia al tempo stesso Ti feci una domanda e... raggelai, me lo ricordo come se fosse adesso, della risposta che mai avrei aspettato di sentire e tu, forse, nemmeno di dovermela dare. Mi rattristai per un momento e mi ritenni fortunata di avere un uomo accanto e dal quale mi sentivo amata Ti parlai di mio padre, che ebbe la stessa sorte Ti parlai di quanto ero incapace di accettar la morte. E tu cercavi di farmi capire Che la vita è questa e si deve accettare… Per quello che è, per la nostra crescita interiore Anche se a volte si sprofonda nel dolore… Ed ecco qui, amica mia, quanto tempo è passato da allora Abbiamo riso, pianto insieme, abbiam sofferto ancora... Mi son trovata un giorno, senza sapere come, e ancora adesso, a vedere il mondo intero crollarmi con tutto il suo peso addosso Mi son sentita persa, affranta, forse anche stanca della vita, Ma tu con dolcezza e tenerezza hai lenito un po’ la mia ferita. E’ ancora qui che brucia, a volte arde, come un incendio e solo Dio sa per quanto tempo ancora dovrò lottare per ritrovare il posto mio. E tu sei sempre qui, accanto a me, che mi sproni ad andare avanti Anche se son due anni soli che è così, mi sembran così tanti! Mi sembra che non passi mai, ogni giorno un’esperienza di vita ogni giorno una speranza, e poi... arranco di nuovo in salita Ma dimmi, amica mia, che hai provato tu per prima, quando sarà finita? Lo so che vorresti darmi una risposta, ma anche tu, come me, non lo sai, e a dire il vero, mi sembra spesso di caricarti dei miei guai, Ma poi ripenso a te, a quanto hai perso, a quanto hai lottato E quanto amaro in bocca questa vita ti ha lasciato. Ed ecco che si accende una speranza ancora Di essere felici, di nuovo, come un tempo, come eravamo allora. Ce la farai, mi dici, tieni duro, il tempo passa e poi chissà. .....la vita è bella… Quanto calore mi danno queste parole e, non a caso, ti chiamo ...mia sorella! Quelle sorelle che, non abbiamo mai avute ma forse non è detto, nell’altra vita forse, ci eravamo conosciute… Il tuo lottare, la tua esperienza, la tua tenacia, che non sai di avere Mi hanno spesso dato conforto, coraggio, una ragione per proseguire E ti ringrazio ancora, di cuore, di essere amica mia Nel modo più speciale, nel modo in cui so fare: dedicarti una poesia. ©maddalenarosa 2002 |
IN RICORDO DI PAPA' Quando chiuderò gli occhi vorrei volare come una farfalla leggera, incontro al sole vorrò avere l'anima pura, senza ombre senza odi, senza rancori vorrò incontrare la Luce senza paure allargare le mie braccia e dire: perdono, sono solo un piccolo uomo! E avrò un sorriso e una mano che si tende e una voce che risponde "Lo so, il tuo percorso è stato tortuoso ma la tua semplicità ti ha portato a vedere il sole! ©copyrightmaddalenarosa2001 SOLIDARIETA? ...DIPENDE! Da un auto in corsa fu gettato un cucciolo di cane appena nato era tremante, sporco ed impaurito quando fu raccolto e ospitato a casa di qualcuno che ne ebbe pietà lavato poi e nutrito a sazietà incominciò una vita nuova facendo compagnia a quella persona sola perchè ebbe la fortuna di trovare colui che amore aveva ancora da dare. Ci credete se vi dico che al tempo stesso. Dio solo sa cosa sia successo, una ragazza a camminare sola s'è trovata in una strada piuttosto frequentata fermandosi ogni tanto per guardare quante cose avrebbe potuto comprare nelle vetrine illuminate dei negozi, quando dal nulla son sbucati tre ragazzi. La presero con forza e a terra fu gettata picchiata, spogliata e infine violentata poi nell'angolo più buio fu lasciata a pianger la sua rabbia e il suo dolore e chi così la vide disse con orrore "Povera ragazza" e tirò dritto in fretta perché la solidarietà, datemi retta è una virtù che va "pesata" solidarietà sì, però dipende dai casi della vita! ©copyrightmaddalenarosa1995 LE ALI DEGLI ANGELI Quanti! Quanti se ne sono andati senza un saluto Senza dire addio o arrivederci. Senza avere il tempo di dirti “ti voglio bene” Quanti hanno salito la scala verso il cielo con la speranza, la fede o l’illusione. Quanti ricordi hanno lasciato racchiusi nel nostro cuore. Hanno calpestato le nostre stesse strade, condiviso le nostre stesse case. Hanno sorriso e pianto, perdonato o punito Amato e odiato Come noi, come chiunque. Varcando la soglia del tempo e dello spazio Nell’eterna attesa, indossando le ali degli angeli. ©maddalenarosa 2012 GRIGLIATA DI MAGGIO Odi la pioggerellina di maggio che cade leggera su carne e formaggio Piove sull’insalata che me l’ha tutta bagnata! Viene giù fine fine su melanzane e zucchine piove su questa piastra rovente e salmastra Piove sui tamerici e pure sulla mia bici Piove sulla salsiccia fumante e sullo spiedino grondante Piove a dirotto sui nostri volti silvani e sulle nostre mani Piove sui carboni ardenti ...e non siamo per niente contenti! Piove su tutta l’Italia e figuriamoci a Graglia! Siamo tutti bagnati dalla testa in giù e la grigliata a maggio non la faremo mai più! ©copyrightmaddalenarosa1994 |
RIFLESSIONI Ascolta la voce del silenzio sentirai il rumore dei tuoi pensieri. ©copyrightmaddalenarosa2009 MADRE TERESA DI CALCUTTA
Stanca e sfinita la pelle raggrinzita dall'età e dal sole cocente passi tra la gente malata affamata, portando serenità a chi il domani non vedrà, curando quei volti scavati, in poveri corpi ossuti di bimbi malnutriti di genitori rassegnati nel vedere morire i figli appena nati hai sempre un sorriso, una carezza mentre nascondi l'amarezza nel vedere che al di qua del mondo più civile si sprecano miliardi per appaltare opere imponenti da costruire che poi non si sa come va a finire! Dove la gente guarda all'esteriorità dove la Chiesa è ricca ma predica umiltà in questa parte del mondo che non è poi così lontano ma come è difficile tendere una mano! ©copyrightmaddalenarosa1996 AMARE AMORE, AMAI, AMERO' AMANDOTI SEMPRE. ©copyrightmaddalenarosa1987 UNA VOLTA C'ERA Dicono i vecchi parlando con fervore dei bei tempi andati che la vita una volta era migliore. Si ritornava dal lavoro in bicicletta sulle strade polverose, pedalando senza fretta erano stanchi sì, ma felici di trovare a casa la moglie e i bimbi ad aspettare. La tavola si apparecchiava con semplicità il pane fatto in casa che sapeva di bontà poi dopo cena si usciva per la via a fare due passi in compagnia dei vicini, mentre sull'aia i ragazzini schiamazzavano contenti. Eh, quelli sì erano bei tempi! Non c'era niente allora si sa solo braccia per lavorare con onestà sebbene a volte si andava avanti a stenti di vivere così in fondo erano contenti. Forse c'era più altruismo e umanità gli Altri facevano parte della comunità si viveva con la regola del buon vicinato all'occorrenza si divideva il sale, il pane anche il sapone per il bucato. Adesso invece abbiamo mille cose vestiti, gioielli, case lussuose tutto è imperniato sulla comodità Ma siamo certi di avere la felicità quando non c'è altro che il proprio Io e abbiamo dimenticato persino Iddio? Ripetono i vecchi parlando con fervore dei bei tempi andati che la vita una volta era migliore. ©copyrightmaddalenarosa1986 FIGLIO
Ti ho preso per mano per insegnarti a camminare Ti ho riempito di baci e carezze per insegnarti ad amare Ti ho aiutato nei compiti per insegnarti a studiare Ti ho dato un educazione per insegnarti a rispettare Ti ho sgridato per insegnarti a non sbagliare Ti ho compreso per insegnarti a perdonare Ti ho fatto forte per insegnarti a lavorare Ti ho lasciato libero per insegnarti a volare Ti ho asciugato le lacrime d’amore Ti ho protetto cancellando le tue paure Ti ho ripreso la mano per portarti all’altare Ti ho dato il mio presente aspettando di invecchiare Mi darai la mano quando non riuscirò più a camminare Mi darai un bacio quando avrò bisogno di amore Mi darai il tuo presente mentre aspetto di...partire! ©copyrightmaddalenarosa2012 |
QUADRETTO
Il gregge che pascola sul prato e curvo sul bastone, il pastore pensoso osserva un po' pacato i monti ormai lontani che ha lasciato. In mezzo alla vallata un torrentello prosegue la sua corsa verso il mare Accucciato all'ombra di un faggio il cane vigile sul gregge attende il fischio del padrone. E l'asino, privo del suo basto bruca un po' qua un po' là in cerca della parte migliore di quel verde manto, mentre nembi gravidi di pioggia appaiono all'orizzonte. ©copyrightmaddalenarosa1977 DROGA Polvere bianca che pare magia ti prende per mano e ti porta via, ti porta lontano in un mondo irreale al di là dei confini del bene e del male. Ti dà il coraggio, la sicurezza, la forza ti dà la chiave per aprire ogni porta. Ma è un'illusione che però dura poco e ciò che pensavi fosse solo un gioco, è invece l'inizio del tuo calvario, dove non esiste l'immaginario e la realtà si fa sempre più dura, perdi il coraggio e torna la paura. Ogni giorno che passa sei sempre più solo, rubi, ti vendi, per un "magico volo2, hai perso gli amici, gli affetti più cari ti trovi sbattuto in un mondo di bari. Vivi ogni giorno con la speranza di avere una dose di polvere bianca e lasci che la vita ti scivoli via per questa tua folle e lenta agonia. ©copyrightmaddalenarosa1986 |
DIETRO UNA LACRIMA Lenta scende sulle gote, adagio. Luccicante, rotonda, trasparente, solcando ogni piega, ogni ruga fino ad arrivare sul mento e sulle labbra a sentirne il salato... Dietro una lacrima c'è un amore finito o un amore appena sbocciato, un piccolo e dolce vagito. C'è ancora rabbia e rancore od un grande conflitto interiore c'è un ultimo saluto alla persona che hai tanto amato, c'è impotenza e amarezza c'è una mancata carezza su quella faccia bagnata da quella piccola goccia salata. ©copyrightmaddalenarosa1978 LACRISI
Per far fronte all'imminente crollo ci siamo indebitati fino al collo! Di certo gli unici che stan benone son quelli di Regina Coeli e S. Vittore che per loro malaugurata sorte mangiano e bevono alle spalle nostre. Di Milano il duomo, di Genova il Faro la Mole di Torino e di Bologna l'università li andremo a riscattare, un dì lontano al Monte di Pietà! Aumenta la benzina, aumenta il carovita Italia mia sei proprio finita! E come qualcuno disse, in tempo di astinenza, "Ai posteri l'ardua sentenza!" ©copyrightmaddalenarosa1976 |
ERIKA
Amore ti portò un mattino di aprile con immensa gioia mia e di papà da quando il primo vagito ci hai fatto sentire portando a tutti armonia e serenità. Il tuo nome è legato ad un roseo fiore sevaggio e vorrei che ti fosse donato, da lassù, tanto, tanto coraggio. Perchè la vita, figlia mia, a vcolte è dura e complicata tortuosa e lunga è la via, raramente la trovi spianata. Ogni giorno che passa avrai cose nuove da imparare ma se avessi bisogno di noi... siamo qui, non disperare! ©maddalenarosa 12 aprile 1985 |
ESISTENZIALE Che ci facciamo noi puntini persi in questo universo dove la cosa più piccola che possiamo immaginare è l'ultimo pianeta del sistema solare? Rumorosamente viviamo mentre il resto è silenzio. ©copyrightmaddalenarosa1999 |
A MIA NONNA Verrà il giorno che anch'io avrò, come tu hai ora, i capelli un po' bianchi e quei solchi sul viso tracciati da fiumi di sudore e lacrime, sulle spalle la pesantezza degli anni e con essi i ricordi del tempo passato. Allora racconterò di te, ai miei figli, ai miei nipoti, i tuoi gesti, le tue parole. Racconterò di quando, nei giorni d'inverno rientravo la sera, marcia di neve e tu, con la pazienza che si addice alla più cara delle nonne, mi sedevi accanto alla stufa nascondendo un sorriso sotto lo sguardo severo. E il profumo dei dolci ancora caldi nel giorno del mio compleanno, il segno di croce e la fugace preghiera che dicevamo insieme la sera. Racconterò di te ricordando questi istanti, in un tempo futuro, ma ora, nel tempo che ci appartiene voglio donarti, restandoti accanto, una ventata di fresca giovinezza. ©copyrightmaddalenarosa1980 CHERNOBIL 26 aprile 1986 Un lampo devastò il cielo e l'aria si fece di morte mentre i bimbi giocavano a rimpiattino nei giardini di Chernobil ©copyrightmaddalenarosa1986 SOGNO
Cammino scalza sulla nuda terra percorrendo sentieri spinosi. Guardo attraverso le chiome degli alberi, un raggio di sole evanescente e tiepido sento la rugosità della corteccia delle piante e la linfa che scorre dentro in silenzio. vedo un cielo azzurrino aprirsi tra quelle nubi che il vento sta spazzando appena appena. Ascolto il grido stridulo del falco mentre vola in tondo cercando chissà che cosa. Sento il rumore dei rami infranti sotto i miei passi l'accartocciarsi delle foglie ormai secche. Raccolgo le ultime more rimaste a morire assaporo l'agro e ne sento il profumo mentre tuona uno sparo lontano uno stormo di uccelli fugge via. Vedo i miei piedi feriti sanguinare ma non sento nessun dolore mi siedo sotto un'antica quercia e piango tutte le lacrime che ho ancora. Parlo con Dio in assoluto silenzio chiedo dei miei perchè così assurdi... Faccio fatica a comprendere questa vita così difficile ma so che Lui mi ascolta e sorride perchè è qui seduto al mio fianco. ©copyrightmaddalenarosa1999 QUANTO TI HO AMATO QUANDO...
...Ti misi la fede al dito promettendoti amore Incontrastato, fedele, per tutta la vita e con tutto il mio cuore ...stirando le camicie, preparando il pranzo e la cena, comprandoti regali per i giorni più belli, seppur per te tutti uguali ….facendo quei lavori che tu odiavi fare: Lavare i pavimenti, pulire l’insalata, oppure sparecchiare ...restare accanto a te, mentre guardavi la tivù Anche se non mi andava per niente giù di vedere tutto il giorno quello schermo illuminato Quando avrei preferito sdraiarmi accanto a te su un prato. ...Aspettarti da sola, quelle domeniche intere, con mille pensieri in testa che tu tornassi la sera, stanco dopo una giornata a pesca. ...Ti ho portato l'aspirina, lo sciroppo o la tisana Quando stavi male o avevi solo l’emicrania Ti rimboccavo le coperte facendoti un sorriso Rassicurandoti con un bacio, che presto saresti guarito. Accompagnavo io la figlia a scuola lasciandoti dormire quella mezz’ora in più perché mi dicevo: deve riposare... E mentre sfaccendavo per casa senza far rumore Preparavo il caffè e poi ti venivo a svegliare. ...Ti ho seguito sui campi da tennis, da sci sulla barca in alto mare, dicendo sempre sì. Ti ho sempre apprezzato e non ti ho mai mentito Ti ho portato in alto, toccando il cielo con un dito Coi miei piccoli gesti ogni giorno di più Poche semplici cose, ma grandi per me, perché la vita mia eri tu ...Ti ho fatto un regalo, ma tu non l'hai capito Ti ho dato la purezza, la mia ingenuità, con quella fede al dito Ti ho dato i miei sorrisi, il mio pianto, la mia malinconia Le mie paure, le mie gioie, la mia poesia ...ti ho dato un'altra vita, la tua continuità Ho messo al mondo un figlio per la tua paternità. Poi.. Ti sei sentito illuso, amareggiato, spento, scartato Hai dato a me la colpa di non sentirti amato.... hai preso un’altra strada, hai scelto un’altra vita Hai calpestato tutto dicendomi... è finita! Mi hai tradita, ferita, umiliata, offesa e mi sono disperata Credevo veramente di essere stata un tempo amata. Ho dato la mia vita, a chi non meritava il mio amore Ho spalancato le mie braccia a chi ha ucciso il mio cuore. Avrai ragione o torto, non posso dirlo io Sarai soltanto tu a confessarlo, un giorno, davanti a Dio. ©copyrightmaddalenarosa2001 VITA E MORTE
Cosa c'è al di là della barriera dove regnano i cupi silenzi e l'umano pensiero vinto si ferma? Al di là delle cose reali al confine dell'odio e dell'amore? Potrò bearmi della Celeste visione oppure regna il buio perenne? Potrò udire, vedere, parlare, correre e rincorrere quella felicità che ho cercato per tutta la vita o tutto finisce con l'ultimo respiro? Cosa c'è al di là della barriera dove regnano i cupi silenzi e l'umano pensiero vinto si ferma? ©copyrightmaddalenarosa1975 PERDONA
Le calunnie sono foglie al vento che si perdono nell'aria in un momento L'invidia non la dividi con nessuno non vale la pena prendersela con qualcuno. L'odio ti fa rodere di dentro aspettando invano il momento di poterti vendicare, e poi che fai? Ma lascia andare...dai!! Perdona e finalmente avrai il cuore più leggero e sul tuo viso comparirà finalmente un sorriso! ©copyrightmaddalenarosa1977 10 GIUGNO 91
Silenzio. Tutto intorno tace solo il dolore dell'anima si fa sentire come un rumore assordante che lacera i timpani Raccolgo gli ultimi barlumi di ricordi per farne un fascio da riporre cautamente nel mio cuore ©copyrightmaddalenarosa1991 A mia nonna che il 10 giugno 1991 ci lasciò per tornare nella pace LA NONNINA DEL '900
Seduta sulla sedia a dondolo, si culla la nonna con lo scialle sulle spalle e la coperta sulla lunga gonna i capelli canuti raccolti sul capo da un fermaglio dorato sulle ginocchia il gatto Fufi, fa le fusa acciambellato. Tra le mani una scatola di latta arrugginita un nastro rosso e una lettera ingiallita scritta tanto tempo prima dal suo amore che dal fronte le scriveva con ardore. Parole intinte nell’inchiostro blu che rilegge da trent’anni o forse più. Lin lan, lin lan, su e giù oscilla la seggiola scricchiolando il bricco del caffè sul fuoco, adagio, sta gorgogliando... dalla finestra, la strada illuminata dal lampione, rimanda l'ombra dell'antico pozzo del cantone e par di sentire ancora il levar del secchio e delle donne l'allegro chiacchiericcio che nel versar l'acqua nel mastello un po' ammaccato con la cenere sul fondo, preparano la lisciva per il bucato. Lin lan, lin lan, su e giù... scoppietta il ciocco nel caminetto lin lan, lin lan, la monaca con le braci a scaldare il letto. la luna con i suoi bianchi raggi fa capolino risplende nella notte entrando dall'abbaino Illuminando appena appena il tavolino. e la candela accesa sopra il centrino. Si è assopita la nonna e nei suoi sogni ritorna fanciulla e nell'aia, tra i covoni di grano giocando si trastulla con antichi balocchi di legno scolpiti dalle sapienti mani del babbo costruiti: il cerchio da girare col bastone, le biglie, un carrettino, la racola, la trottola, la bambola di pezza col suo lettino. Il gatto si stira, s’inarca, sbadiglia indolente la sveglia un momento, poi il sonno riprende Ritorna bambina, ragazza e poi donna moglie devota e splendida nonna. Il lume si consuma e spegne la fiammella La vecchia infreddolita d’un tratto si risveglia Il ciocco nel camino ormai s’è incenerito Si stringe nello scialle sorridendo per quel sogno ormai finito. ©copyrightmaddalenarosa 2012 RANDAGIO Accucciato sul cemento con un tozzo di pane Con il muso tra le sbarre, il povero cane Aspetta che qualcuno passi e gli faccia una carezza, Che lo prenda in braccio e con tenerezza gli lavi le ferite sulla pelle lacerata, Che lo tolga da quella vita carcerata. Che gli dia un pasto caldo e una casa accogliente Dove poter vivere, gli ultimi anni, serenamente. Il suo corpo scarno e smunto è stato massacrato Delle torture dell’uomo che una volta lo aveva amato Quando era un cucciolo bello e divertente. Poi diventò un peso e così, improvvisamente… Senza motivo, lo lasciò ad un albero legato Lui non capì mai perché l’aveva abbandonato! E non finisce mai quella lunga eterna attesa Che il suo padrone torni per riportarlo a casa ©copyrightmaddalenarosa 2012 PAROLE IN RIMA Ho scritto parole in versi per molti Ricordandone i gesti, le parole e i volti Ho spaziato tra paesaggi e tempi lontani, testi importanti alcuni, altri un po’ ridanciani. Ho scritto dei miei affetti e dei ricordi più cari, ciò che mi dettavano il cuore e i miei pensieri. Nella mia mente c’è un piccolo cassetto che ogni tanto si apre e ne esce un versetto Lo scrivo... ci ripenso e poi lo cancello ne aggiungo un altro, come fosse un tassello. Non so come succede, non so come sia Forse è soltanto la mia fantasia... E’ come un quadro, dapprima sfocato poi a mano a mano diventa palesato. Ma, di sicuro, non sono io che l’ho disegnato Qualcuno da Lassù, sussurrando, me l’ha suggerito. ©copyrigthmaddalenarosa2012 CLEO Mi ricordo, come se fosse ieri, Ti prendemmo da una cucciolata Eri un batuffolo di pelo bianco con gli occhi neri Senza pensarci un attimo ti abbiamo adottata. Sei stata con noi per quindici anni Come un’ombra ci stavi sempre accanto Hai lenito un po’ i nostri affanni Quando avevamo il cuore affranto Facendoci le feste, scodinzolando Saltandoci in braccio, leccavi il nostro viso Chiedevi una carezza e così giocando Riuscivi sempre a strapparci un sorriso. Adesso sei sul ponte dell’arcobaleno Chissà se rincorri ancora la tua pallina blu... Noi di pensarti non possiamo farne a meno Perché eri unica, perché eri semplicemente tu! ©copyrigthmaddalenarosa2012 FOGLIE Il vento d’autunno porta le foglie lontano Roteando nell’aria tra i nembi come aquiloni Poi ricadono al suolo, piano, frusciando, sull’erba bagnata di rugiada, a morire sui rovi spinosi, sui fossi dei campi tra gli stocchi tagliati del granturco fra le scarpe lustrate di passanti frettolosi sui balconi e terrazze, ammucchiate alla rinfusa, fluttuano nei rivoli di pioggia Inghiottite dai tombini nell’asfalto lucido per riemergere sul mare. ©copyrigthmaddalenarosa2012 Notturno le braccia della notte ti avvolgono come le ali di un angelo nella penombra, evanescenti e sfocate sebbene tangibili. La notte ti avvolge con i profumi del sole che muore all'orizzonte ©copyrigthmaddalenarosa2014 ARRIVI E PARTENZE E' arrivato un treno in stazione mentre un altro già sta per partire si rinnova la scena di sempre: ogni treno, ogni ora, ogni giorno. Baci, abbracci felici sorrisi all'amico o parente che è appena arrivato, poi domande sul viaggio, sul tempo e di quanto lo trovi cambiato. Poi a casa regali per tutti e ancora domande... Baci e abbracci, mesti sorrisi all'amico o parente che parte un minuto ti resta soltanto per dire milioni di cose che ti sfuggono dalla mente per lasciare un pesante silenzio. Ecco il treno che inizia a d andare un' ultima stretta di mano, dal finestrino, mentre un nodo ti serra la gola. Piano piano il treno scompare quando un altro da lontano, fischiando, si sente arrivare. ©copyrigthmaddalenarosa1976 FOTOGRAFIE
Su di un pezzo di carta ingiallita ricompare la mia giovinezza, istantanee in bianco e nero, che hanno fermato per sempre, le immagini vissute di un tempo cronologicamente lontano ma vivide e infinite nella mia mente. ©copyrigthmaddalenarosa1980 PRIMO AMORE Tra i profumi della primavera mentre intorno si sta facendo sera sui vialetti deserti dei giardini passeggiano felici due ragazzini. Sono troppo emozionati per parlare seppure mille cose si vorrebbero dire Lo sguardo perso, l'incedere regale hanno scoperto il loro primo amore. Lui prende dolcemente la sua mano e le sussurra piano "Ti amo", lei d'improvviso sente un tuffo al cuore mentre le gote divampan di rossore. Ancora lui le prende tra le mani il viso, lei ricambia con un languido sorriso, poi timidamente lui le labbra sue le sfiora mentre il giorno definitivamente muore. ©copyrigthmaddalenarosa1996 |
NATIVITA' Meravigliosa fusione di amore e dolore la cui alchimia produce semplicemente la vita. ©copyrightmaddalenarosa1985 ULTIME SE RE D'ESTATE NEL BORGO Ultime sere d'estate. Sui balconi di un antico borgo del mio paese donne, ormai sole, si godono la frescura della sera appoggiate alla ringhiera osservando chi va e chi viene annaffiando i fiori arsi dalla calura del giorno poi, in silenzio, si ritirano ciabattando lentamente in attesa di un nuovo giorno. ©copyrightmaddalenarosa1999 UN SOFFIO DI... LUCE (a mia madre) Ho sentito una carezza sfiorarmi il viso come un alito di vento, un'ala di farfalla impalpabile come un pensiero... Ho percepito un ricordo lontano sfocato, indistinguibile, profondo e assurdo nello stesso tempo. Ti ho rivista per un secondo sorridere ti ho immaginata canuta e curva sulla schiena. Ti ho ridato gli anni che hai perso qui. Ti ho visualizzata al fianco di mio padre in un lento e antico valzer e poi... sull'altare vestita di bianco. Ho cercato ricordi che non ho mai avuto parole che non ho mai sentito Rimproveri e baci che non mi hai potuto dare. Ho sentito per un attimo il tuo esile respiro, le canzoni che cantavi al torrente mentre lavavi i panni in ginocchio sul duro legno. Ho scavato nei pensieri per ritrovare il tuo viso od un gesto a me caro che non c'è. Mi son sentita pervasa dalla tua allegria, dalla tua gioia di vivere, per me assurda, Quando il tuo tempo scivolava via in fretta. Ho sentito la voglia di prenderti la mano di sentirmi ancora parte di te, come in grembo, di crederti per sempre eterna. e' stato il bel sogno svanito l'arcobaleno lontano e irraggiungibile è stata l'impronta del tuo passaggio qui. Ti ho ritrovata tra le mie cose e le mie fantasie ti ho sentita per un attimo ancora vicina Ed è stato come un soffio...di luce. ©copyrightmaddalenarosa2002 PUBBLICITA’
Pubblicità l’anima del commercio si dice! Guarda questo prodotto per la lavatrice.. Lava più bianco che di più bianco non c’è Toglie tutte le macchie, anche quella di caffè Non infeltrisce la lana e la seta e ha il profumo della pineta. Poi c’è il caffè dall’aroma di montagna Che più è in alto più il gusto ci guadagna E che dire dello stura lavandino? Facile da usare, anche per un bambino! Poi ci sono i salumi di campagna, firmati... Quelli veri, buoni, come una volta e molto pregiati Televisori, HI FI, minipimer, rasoi e cellulari Fon, microonde, antenne satellitari... Il progresso non ci fa più faticare Magari si potesse fare a meno anche di lavorare! Ma l’uomo non lo sostituisce proprio nessuno si sa Rimane idiota o intelligente a seconda del suo DNA Si potrebbe solo evitare di “crearlo” ( come dice oggi la pubblicità) Con un buon profilattico al sapore di mirtillo! ©copyrightmaddalenarosa1999 IO CI SARO’
Tra le pieghe della vita, stropicciata e accartocciata Come un vecchio giornale già letto, io ci sarò. A dare conforto a mia figlia, ad incoraggiarla, a spronarla Nel suo immenso viaggio, io ci sarò. Ad asciugare una lacrima, sofferta, tagliente come un rivolo di ghiaccio sulla guancia io ci sarò. Ad abbracciare un amico nella gioia, nel suo giorno più felice Io ci sarò. Ad accompagnare un vecchio sulla curva schiena Colma di ricordi e speranze, io ci sarò. Io ci sarò perché dare e ricevere hanno lo stesso peso Ed io ho ricevuto così tanto da poter dare ancora tanto. Io ci sarò, come un vecchio libro ammuffito in soffitta le cui pagine ingiallite, esalano ancora Il profumo di saggezza e ricordi. Come un vecchio giocattolo dimenticato ma ancor pieno di fascino. Io ci sarò, per te. ©copyrightmaddalenarosa2012 CREAZIONE
Per sei lunghi giorni Iddio creò la terra, il cielo, i fiumi, il mare... poi il settimo giorno si riposò si mise seduto ad osservare se c'era tutto nel suo creato. S'accorse quindi con stupore di aver dimenticato ancora una cosa: L'AMORE Prese del fango e modellò una sagoma informe e strana un po' del suo fiato alitò dando vita così ad una persona. Adamo, questo fu il suo nome, nel Paradiso beatamente passeggiava poi un bel giorno, non si sa come, disse a Dio che da solo si annoiava. Egli l'accontentò e... sebbene non sapesse cosa l'aspettava, una splendida donna per lui creò di nome la chiamò Eva. Furono giorni pieni di felicità tutto il creato era PERFEZIONE finché non si trovò a passar di là un infido serpente “re della tentazione”. 68La storia poi si sa come andò a finire dal Paradiso per sempre furono cacciati. A lavorare duramente lui, e lei con dolore a partorire, furono condannati. Chi ne fece le spese fu l'umanità che conobbe l'odio, l'invidia, il rancore dimenticando presto fratellanza e carità scordando così anche l'Amore. Ci volle il diluvio universale per tornare un po' alla normalità e per capire come sa di sale ritrovare la perduta serenità. Ma dopo tutto questo tempo l'uomo ancora non ha capito che le promesse vanno tutte al vento e per fare un mondo più pulito ci vuole un po' di collaborazione essere tutti uniti nel bene e nel male affinché non diventi distruzione ciò che ancora dell'universo ci rimane. ©copyrightmaddalenarosa2000 82 PRIMAVERE
(a mia nonna) Eccoti qui con i tuoi pensieri oggi e domani uguali a ieri quanti ricordi nel tuo cuore di un passato che non puoi scordare... Avevi ancora voglia di giocare quando ti alzavi all'alba per andare sui campi a lavorare e il padrone burbero e scontroso che non ti dava neanche un poco di riposo. La sera davanti al focolare con tua madre ti mettevi a filare e lei ti raccontava novelle e storie vere parlando sempre con piacere di tuo padre, un uomo alto e snello dai folti baffi neri e la divisa scura che combatteva al fronte senza paura una guerra inutile ed assassina ma che sarebbe ritornato quanto prima. La domenica poi era il giorno più importante le fatiche della settimana svanivano all'istante con il vestito buono e le scarpe nuove il mondo era tuo anche per poche ore. Il vespro della sera era una scusa per uscire di nuovo di casa con le amiche andare a ballare o solamente ridere e scherzare. Quanti giorni son passati da quel dì che con amore e gioia dicesti sì con l'abito bianco nella chiesa maestosa all'uomo che ti fece sua sposa. Molte cose son successe dopo nel corso della vita a poco a poco ancora guerra e carestia e tuo marito che dovette andare via in un paese ostico e straniero a lavorare lasciandoti sola con i figli da sfamare. Furono anni duri e tormentati anche quando questi son cresciuti così per cercare di arrotondare andavi in bicicletta a far punture ma più che altro era la volontà di fare agli altri un po' di carità. Questo ci hai insegnato con amore tante piccole cose che nella vita hanno valore avere sempre un pensiero per ognuno senza mai fare torto a nessuno. Negli anni che verranno, dalle montagne al mare nessuno scorderà la "Maria delle punture" ©copyrightmaddalenarosa 1984 LA NONNA DEL 2012 La nonna di oggi è tecno-informata Con il pc, l’Iphone e per bene truccata, sembra una giovinetta e non mostra l’età Le danno dei suoi anni almeno la metà. A bordo di una rossa fiammante vettura Guida per le vie con molta disinvoltura. Maglietta e jeans, giubbotto e tacchi a spillo Zompetta tutto il giorno come un grillo. Porta i nipoti a scuola, al nido o in palestra Mentre la figlia è a fare la maestra. Va a fare l’happy hour con le amiche Dall’estetista a smaltir la cellulite Dal parrucchiere “Pier” a far la tinta Sul viso un velo appena di fondotinta Mascara, fard e po’ di ombretto Sulle labbra un tocco di rossetto. Cucina, lava, cuce, stira e appretta Per il consorte poi a far la cena si affretta Il desco apparecchiato, tutto a puntino E intanto gli racconta del loro nipotino. Poi la super nonna proprio non ce la fa più si assopisce mentre guarda la tivù sdraiata beatamente sul divano tra le braccia ancora forti del suo uomo. ©copyrightmaddalenarosa 2012 AUTUNNO Ecco. Torna la prima nebbia All’orizzonte i monti spariscono Ingoiati da un lattiginoso cielo, fagocitati dal primo raggio di sole tiepido pomeridiano. Autunno, preludio d’inverno: Giornate pigre, di foglie ingiallite di armenti scesi a valle a brucare, di odore di funghi ed erba bagnata dalla rugiada mattutina. Di nidi di rondini vuoti e spaccati, di silenti garriti assenti. Di maglioni e sciarpe ritrovate di bagni di mare passati di fotografie da rivedere per ridere o ricordare. Autunno di brevi giornate e di tramonti accesi… preludio d’inverno. ©copyrigthmaddalenarosa2011 AL FRONTE
Soldato, ti prego abbassa quel fucile ascolta, non è mia questa guerra E qui non ci voglio morire. Ci son già molte croci a terra! Vorrei tanto tornare a casa mia È solo un anno che mi sono sposato Io non c’entro con questa pazzia. E mio figlio non l’ho ancora conosciuto. Soldato, ti prego, lasciami andare Anche tu sei come me, senza questa divisa Io sono stanco, non voglio più vedere Di quanto sangue questa terra è intrisa. Ho negli occhi brandelli di case e macerie Nelle orecchie tuoni di granate e mortai di questa gente soltanto miserie vuoti anche gli ultimi granai… -Capitano, non sono io che decido quanta gente dovrà ancora morire Anche io, come te, non condivido E non avrei mai voluto partire. Quanti feriti e quanti orrori ho veduto, nel combattere per una bandiera, quanti amici e compagni ho perduto ho per loro soltanto una preghiera… Per la mia Patria ho giurato onore e fedeltà per dovere, ma non sono un assassino. Per il nemico, mi hanno imposto, nessuna pietà Adesso però non voglio essere il tuo aguzzino. Buttati a terra dunque e fingiti morto Poi quando me ne sarò andato via Scappa lontano, ma stai molto accorto! La buona sorte ti porterà di nuovo a casa tua. Grazie soldato, non potrò mai scordare di aver incontrato un angelo tra queste rovine Molta strada a piedi avrò ancora da fare E voglia Iddio che questa guerra abbia presto una fine! ©copyrigthmaddalenarosa2012 PIOGGIA Gocce scendono dal cielo mormorando come un bisbiglio, timido e pudico sparse qua e là sferzate dal vento Gocce scendono dal cielo borbottando Illuminate da sporadiche saette Gocce scendono dal cielo urlando con fragore nella sera Picchiando sui vetri Formando rivoli sotto la finestra Quando i tuoni si sentono ormai lontani ©copyrigthmaddalenarosa2012 N' COMINCIO' TUTTO DA 'NA SOTTANA
Oggi te vojo raccontà sta storiella Nun farà ride però è proprio bella. Se tratta de ‘na parente de mi zia C’ha messo a soqquadro tutta la famija. Se impicciava de tutto e de tutti quanti E se credeva che l’artri erano ignoranti. “ Com’è che te sei comprata sta sottana?” Disse alla nipote, “Se dice in giro che proprio nun te dona”. “E chi te dice ste buffonate? Me pare un impostore... “ “Eh se dice er peccato ma no er peccatore! Se dice puro che t’hanno vista al lavatore che facevi l’occhi dorci a Nino, er pescatore…” A zì, ma che stai a dì, manco so uscita ieri matina! Me pari matta, ma chè adesso te và de fà l’indovina?” “Se, se.. te pare che me vengono a dì ste fregnacce E che te credi che l’amiche mie so tutte linguacce? Nu n te vojio dì niente, me vojio stà zitta ma ricorda che ciò che se dice ora, nessuno poi lo scorda.”- Sta cosa a Nannarella nun je piaceva Tutta sta gente che l’affari sua nun se faceva. Ma un giorno se scontrò ar mercato co’ Adriana L’amica un po’ tonta de la zia, che je parlò de la sottana… “Ah, dice tu zia che te sei comprata ‘na gonnella ma nun je piace, dice che je pari ‘na tonnarella… E poi che fine ha fatto Nino er pescatore? Dice che invece de studià annavi ar lavatore…” -”Aoh, ma sei sicura che te l’ha ddetto proprio zia? de quanto ne so io, pare...se dice… o è proprio ‘na furbizzia? Si è vero quanto vai dicenno è proprio ‘na vergogna Sta addà la corpa all’antri e invece è ‘na carogna!- -”A Nannarè ma che nun ce lo sai? A dì fregnacce je piace assai... E come se dice a Roma? Li fatti de la pila Li sa solo er coperchio… e come te, ce ne stanno nantre dumila! Morale de sta storia è vecchia come er monno E prima o poi de tutte le cose se và a fonno! ©copyrigthmaddalenarosa2013 A MIO PADRE Dimmi cosa c'è dietro i tuoi occhi fissi nel vuoto e quanti pensieri reconditi e quante parole si sono fermate a metà. E dimmi quante volte hai teso la mano per stringere la mia ma quel gesto non si è mai compiuto. Quante volte ti sei ubriacato di risate per respingere il magone e poi solo con te stesso hai lasciato che le lacrime ti bagnassero le gote. Ed io troppo piccola per capire i tuoi problemi e troppo grande per piangere con te, mi richiudevo nel mio guscio apensare alla vita e alla morte e a come fosse stato il mio domani. Pensavo al mio e al tuo passato e a come ci ha giocato il destino e tante volte ti sono passata accanto per dirti "Ti voglio bene" ma mi è sempre mancato il coraggio. ©copyrigthmaddalenarosa1970 |